sabato 30 ottobre 2010

Lucca comics 2010

"Journey into the Gurney".
Una mostra.. Dei dipinti.. Pochi disegni, riescono talvolta a trasmettere mille sensazioni che dobbiamo saper immagazzinare nella memoria, stipandoci con forza tante immagini, pensieri associati e idee indotte. Giù e ancor più giù.. ammucchiate al meglio nel profondo della nostra mente, non c'è tempo per ordinare bene i dati.
Per poi, se, quando e dove vogliamo, riavvolgere il nastro e riassaporarne nuovamente il piacere per sempre.
Affinchè la fantasia non ti abbandoni mai.


Mario Bresciani

Un paio di dipinti dell'artista e illustratore californiano James Gurney.

Incontro con il grande Luis Royo.

Lucca 29 ottobre 2010


Storico incontro con il grandissimo artista spagnolo Luis Royo che da oltre trent'anni ci fa sognare, tra estasi e incubo, attraverso le sue splendide opere immortali.
Orgoglio della migliore fantasy art in Europa e nel mondo.
Pittore, decoratore, fumettista, illustratore, Luis Royo ci prende per mano e ci accompagna , senza pudore, nel suo magico mondo immaginario popolato da fate, demoni, bestie e guerrieri, esaltando splendidi scenari di mondi oscuri, epici e oltremodo innaturali.
Un viaggio nello spazio e nel tempo tra candore e perversione. Che ci scaraventa violentemente dentro le sue tavole, costellate da lussuriose eteree figure femminili, circondate da spade fiammeggianti e pesanti catene.
Patinato erotismo ma con mortali artigli insanguinati sotto i morbidi veli.

http://www.fortunecity.com/roswell/price/12/royo/




Mario Bresciani - Luis Royo





domenica 17 ottobre 2010

Il ritratto. Dorian Gray a volte torna..

Tempo fa, intorno all'anno 1995, mi fu commissionato, da parte di una signora bresciana di mezz'età, il ritratto ad olio su tela della nipotina undicenne come regalo per il suo imminente compleanno.
Non potendo assolutamente, per i tempi tecnici, garantire di terminare il quadro per il giorno del festeggiamento, concordammo la consegna del lavoro per qualche mese dopo. 
La cliente accettò di buon grado la soluzione, pensando comunque di rinviare l'idea di questo particolare gesto, al compleanno successivo.
Mi diede una bella foto della ragazzina, un piccolo acconto e se ne andò.
Sei mesi dopo.. Avuto modo poi in seguito di finire con calma il lavoro, chiamai telefonicamente la signora per il ritiro del ritratto ordinato.
Vedendo sul cavalletto nel mio studio il risultato finale, fu molto soddisfatta. L'accuratezza, la fedeltà nell'esecuzione del dipinto riferito all'immagine fotografica a mia disposizione, non lasciava alcun dubbio sulla buona riuscita dell'opera e lo sottolineò più volte complimentandosi con entusiasmo per il mio talento.
Anche se, in verità, percepivo qualcosa che non mi convinceva affatto, in qualche modo non mi sembrava contentissima del risultato.
Pagò il prezzo precedentemente pattuito senza chiedere sconti e ci salutammo.
Nei giorni successivi ripensai al fatto, dubitando non poco, tra me e me, sulla reale buona riuscita del dipinto.
In effetti è vero, io artisticamente a tutt'oggi, non mi ritengo un "ritrattista" per definizione, lo riconosco. Come pure ritengo sia evidente che solo i grandi pittori degni di questo appellativo, riescano magistralmente con poche pennellate essenziali a trasmettere attraverso il ritratto di persone qualsiasi, quella particolare scintilla di vitalità che rende uniche e immortali tante opere nei musei.
Ciò nonostante mi sentivo altresì con la coscienza a posto.
In fondo avevo riferito onestamente alla signora di questo mio "limite". Avevo spiegato che il dipinto che potevo realizzare, per le mie capacità, non poteva essere altro di più che la bella copia artistica di una fotografia, non potendo peraltro nemmeno vedere dal vero il soggetto.
(Questa di solito è la scusa che si dice al cliente quando un ritratto da foto non viene troppo bene..) :-)


Archiviai il tutto..
Passarono alcuni anni ed incontrai per caso nuovamente la signora del ritratto, subito le chiesi se quel famoso regalo di compleanno fosse stato gradito dalla ragazza e dalla sua famiglia, ero piuttosto curioso.
-Non me ne parli.. Mi disse.
-Ho ancora quel quadro, ma l'ho chiuso per sempre a chiave in un armadio di casa mia.
-Pessima idea..! Soggiunse.
-Non fu per niente un regalo gradito e mai fu accettato da mia nipote e neppure dalla madre.
-Diceva che la ragazzina ritratta non era somigliante, "aveva il viso troppo giovane".
Per cui, disse, me lo riportai tristemente a casa, cambiando in seguito il regalo della nipote con una scatola di cioccolatini svizzeri al latte.
Devo sottolineare che a onor del vero, in quell'occasione, la signora mi confessò che la ragazzina all'epoca della foto, aveva nove anni e ovviamente nel tempo trascorso fino alla consegna del regalo era cresciuta, cambiando naturalmente fisionomia.
Caso definitivamente chiuso quindi..?
Si..! Devo dire però una cosa, tantissimo si legge, si vede e si ascolta tutti i giorni sull'arte e gli artisti.
Ma tra le varie cose.. se c'è una caratteristica di questa nobile espressione che amo su tutte, è che.. L'arte riesce sempre, incredibilmente a fermare, cancellare, rallentare o velocizzare il tempo. 
Passato, presente e futuro non esistono più, a meno che lo decida l'artista.

Forse un giorno, diciamo fra qualche decennio ormai a quell'ex ragazzina, forse qualcuno penserà ancora di donare un ritratto.
Forse entrerà in uno studio d'arte.
Forse ordinerà il quadro al pittore porgendogli una foto.
E forse lo pregherà gentilmente, magari sottovoce, di sorvolare su qualche ruga di troppo sul viso.. "Ancora molto giovane..".


E anche se forse potrà esserci un ritardo nella consegna..

Senza forse.. Son sicuro che il regalo.. sarà assolutamente gradito.


Mario Bresciani


L'illusione ottica della fanciulla e della vecchia

sabato 9 ottobre 2010

Una mia scultura..

.. Raffigura MYRO I. La testa di un'androide operaio con mansioni nel campo della progettazione meccanica e ingenieristica. Assemblato secondo gli schemi tecnici e materiali della vecchia generazione Proteus 5. "Visse" nell'anno 2508 e fu ritrovato a pezzi, smembrato su un'area di cinquecento Mq.
Gli archeo-cyber-interceptor finders, riferiscono di averne localizzato i resti con i loro strumenti, sepolti sotto tre livelli di fango radioattivo disidratato e mattoni di quarzo dismessi dalle industrie elettroniche dell'epoca.
Restò per anni disattivato e in silenzio, dimenticato dalla congregazione governativa e cancellato anche dal catalogo 37652 C.I.S. (Di solito molto preciso e affidabile).
Quattro uomini restarono contaminati e perirono alcune settimane dopo, a seguito di questo ritrovamento. Probabilmente per la prolungata permanenza all'interno degli scavi nella zona vicina alla miniera di uranio.
Fu emesso regolare bollettino, e per anni nessuno parlò più del caso.
Ma la memoria interna dell'androide era ancora in buone condizioni. Le batterie fornivano ancora un minimo di energia e le cam dell'apparato visivo di riferimento, non erano state più di tanto danneggiate o corrose dagli acidi. 
Qualcosa certamente MYRO I aveva visto.. I files dentro il cranio dell'unità avrebbero potuto rivelarmi molte cose interessanti, se non inquietanti..
Qualcosa già immaginavo, ma dovevo assolutamente trovare delle prove..


Cod.57 Mappatura XXVI. Zona archeologica Ephrom south valley Km. 275.
Status: TOP SECRET
Mario Bresciani


MYRO I  ©Mario Bresciani - Marbre art




MYRO I ©Mario Bresciani - Marbre art











martedì 5 ottobre 2010

L'altro giorno..

.. a pranzo ho mangiato spaghetti aglio olio e peperoncino, e bruschetta con abbondante aglio per secondo.. 
Alla sera, tanto per cambiare, spaghetti doppio aglio olio e triplo peperoncino piccante..
WOW..!!!   Please don't kiss me.. I could kill you..!   



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