venerdì 6 agosto 2010

L'ozio creativo.

Lionardo da Vinci.. soleva anco spesso, ed io più volte l'ho veduto e considerato, andar la matina a buon ora e montar sul ponte, perchè il cenacolo è alquanto da terra alzato; soleva, dico, dal nascente sole sino a l'imbrunitura sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continovo dipingere. Se ne sarebbe poi stato dui, tre e quattro dì che non v'averebbe messa mano, e tuttavia dimorava talora una e due ore al giorno e solamente contemplava, considerava, ed esaminando tra sè le sue figure giudicava.
L'ho anco veduto secondo che il capriccio o ghiribizzo lo toccava, partirsi da mezzo giorno, quando il sole è in lione, da Corte vecchia ove quel stupendo cavallo di terra componeva, e venirsene dritto alle Grazie, ed asceso sul ponte pigliar il pennello ed una o due pennellate dar ad una di quelle figure, e di subito partirsi e andar altrove.


(Scritto originale da un contemporaneo di Leonardo da Vinci).

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